SCATÉDDA
Cantina Scatédda
LA STORIA DELLA
FAMIGLIA FRASCIONE
La famiglia Frascione ha origini contadine, che affondano negli anni. Già nei primi dell’Ottocento a Bisaccia, un piccolo borgo della provincia di Avellino, situato sull’Appennino Campano d’Oriente, si hanno notizie di diversi rami della famiglia.
Si trattava di gente semplice, umile, di estrazione contadina, il cui lavoro consisteva nel rendere fertile la terra che allora non lo era.
La storia racconta che il capostipite della famiglia era un certo Libero e che aveva cinque figli maschi e due figlie femmine.
Una curiosità riguardante i nomi Libero e Severino che sono, a Bisaccia, quasi esclusivamente di uso della famiglia Frascione e che si rincorrono di generazione in generazione.
Via Forno Giardino, un vicolo del centro storico che sfocia direttamente in Piazza Duomo, è da sempre conosciuta come la strada degli Scatedda, che è il soprannome di gran parte dei Frascione e che significa scintilla, favilla.
I soprannomi non nascevano mai per caso, ma erano imposti da persone sagge, carismatiche del paese, che cercavano di racchiudere in un termine le caratteristiche peculiari della persona. Il soprannome poi si trasmetteva con il sangue ai propri figli e discendenti e arrivava a connotare un’intera famiglia, molto più del cognome stesso.
Ecco, il nostro soprannome, Scatedda, indica velocità, dinamismo, ma anche capacità di accendersi di entusiasmo e di far scoppiare un incendio.
Da sempre a Bisaccia, Scatedda è sinonimo di persone sveglie, allegre, genuine.
La tradizione della famiglia con il vino risale agli inizi dell’ottocento, quando ogni ramo dei Frascione iniziò a coltivare un piccolo pezzo di vigneto per le esigenze di consumo personali.
Ben presto i piccoli vigneti degli Scatedda, rigorosamente a conduzione famigliare, si moltiplicarono e divennero famosi in zona per produrre un ottimo vino, genuino e di carattere come lo erano loro.
È idea comune dalle nostre parti che a tendere il vino prenda le caratteristiche di chi lo fa, così vino e persone raggiungono una perfetta simbiosi.
Il territorio di Bisaccia è da sempre vocato per la viticoltura, che all’inizio era soprattutto praticata da famiglie facoltose del posto, che producevano vino in grosse vigne per poi venderlo alla mescita e che poi venne sostituita da una viticoltura più “democratica”, fatta da tanti piccoli vigneti a conduzione prettamente famigliare.
Le Contrade su cui da tempo insistono i nostri vigneti sono l’Isca, Santa Marena e Calaggio, tra le più vocate per qualità del suolo, esposizione ed altitudine.
Da qui poi la famiglia Frascione, nelle varie componenti, iniziò a praticare, come si faceva un tempo, anche la rivendita temporanea del vino. Nel periodo della vendita, era uso mettere sulla porta di casa un ramoscello di quercia, come messaggio. Così ad una certa ora, sul fare della sera, la strada degli Scatedda, come un piccolo mercatino, si riempiva di gente che portando in tasca un pezzetto di caciocavallo piccante, qualche fava o ceci abbrustoliti o addirittura ordinando al proprietario della rivendita un buon piatto di baccalà, passava qualche ora assaggiando il vino con gli amici e giocando a carte.
Da queste origini umili e contadine e da questo concetto di viticoltura “democratica” e schietta, alla portata di tutti, ma sempre con una grande attenzione alla qualità del prodotto, nasce la tradizione della Cantina Scatedda, fortemente legata al territorio ed alle sue usanze.
Oggi siamo alla settima generazione della famiglia impegnata nella viticoltura, ma l’approccio è lo stesso, certo praticato con l’ammodernamento delle tecniche e delle attrezzature, ma sempre con i piedi ben piantati nella tradizione rurale da cui discendiamo.